Ecomondo opportunità e prospettive per il settore ambientale. Stefano Gabusi, nuovo direttore del Consorzio Astra Ecologia, fa il punto.

01/12/2021

Da appena un mese è terminato Ecomondo a Rimini, manifestazione di riferimento nel settore ambientale, l’evento di riferimento in Europa per l’innovazione tecnologica e industriale. Una fiera internazionale con un format innovativo che unisce in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile.

Esserci non è stato solamente un piacere, ma quasi un dovere per il nostro Consorzio. Le strategie del futuro tutto concentrato in una manciata di giorni…” inizia così, la chiacchierata con Stefano Gabusi, il nuovo direttore del Consorzio Astra Ecologia, azienda leader in Emilia Romagna per la globalità dei servizi di recupero e smaltimento rifiuti offerti alle imprese.

Alla fiera di Rimini Ecomondo è tornata ad occupare la quasi totalità degli spazi disponibili prima della pandemia, il 90%.  “La fiera è stata, e lo dico senza retorica, una bella occasione per rivedere, clienti, operatori, e soci che non vedevamo da tempo in presenza. Questo ha colpito emotivamente tutti noi di Astra che abbiamo gestito e organizzato lo stand con risorse interne ineccepibili e fornitori storici” continua Gabusi. “Il 2021 per Astra è stato un anno difficile e di piena pandemia, il nostro Consorzio ha lavorato intensamente e i numeri però ci danno ragione. Siamo una forza di oltre 30 consociati e questa sinergia costante nell’operare giorno dopo giorno uniti ci ha fatto uscire bene dai momenti più difficili. Ora ci prepariamo al 2022 anche in considerazione della transizione ecologica, della riconversione ecologica e della decarbonizzazione e dell’economia circolare che oramai e finalmente sono diventati un tema anche a livello europeo importanti. Argomenti oramai sentiti non solo dalle aziende ma anche dai cittadini ai quali sta a cuore il futuro. Ecomondo è stata differente da tutte le altre edizioni soprattutto per questo, per aver messo al centro la transizione ecologica”.

Stefano Gabusi dal 1° ottobre 2021 è il nuovo direttore di Astra Ecologia, prende il posto di Boris Pesci, Direttore di Astra dal 2003 a cui si deve lo sviluppo del Consorzio, inteso come rete d’imprese private nel settore ambientale in E Romagna. “Più che è una sostituzione è un passaggio di consegne. Pesci resterà al nostro e al mio fianco ancora per parecchio tempo, io spero il più a lungo possibile. Anche in questo Astra si distingue, non è stato un cambio di direzione, ma una bella staffetta” dice Gabusi.

Stefano Gabusi - Direttore Astra Ecologia

Il consorzio Astra, è composto da aziende che operano con esperienza e professionalità dal 1999 in ambito ambientale offrendo servizi specifici e integrati per ogni esigenza. E’ specializzata nelle attività di caratterizzazione, trasporto e smaltimento di rifiuti, nella gestione d’impianti di recupero, ripristini ambientali e discariche, bonifiche e messa in sicurezza di siti contaminati, nei servizi di igiene ambientale, nei servizi ambientali integrati in ambito industriale, nelle pulizie di fiere e grandi manifestazioni. Si avvale di personale esperto e altamente qualificato e costantemente aggiornato sul management ambientale, dal punto di vista tecnico, operativo, e legale, in grado di affrontare ogni problematica con proposte efficienti ed efficaci, gestisce 24 impianti di recupero e smaltimento rifiuti.

Il riciclo dei rifiuti, in Italia, è quasi del tutto bloccato, perché il riutilizzo delle materie prime secondarie non ha pari mercato. E l’ultimo intervento normativo contenuto nello ‘sblocca cantieri’ sull’ end of waste (ossia il processo attraverso cui il rifiuto cessa di essere tale per diventare una materia riutilizzabile) non ha risolto la situazione. L’allarme e l’appello a Governo e Parlamento sul tema, una presa di posizione chiara sull’end of waste sia assolutamente necessaria: “altrimenti tutta l’economia del riciclo si blocca”.

“Le imprese italiane hanno saputo attrezzarsi in questi anni: l’Italia è un paese povero di materie prime, quindi il riciclo è una risorsa importante. Le aziende hanno fatto il loro mestiere dentro filiere aziendali che hanno funzionato, e bene: ora dobbiamo evitare di complicare le cose”. Eppure adesso sono in pericolo anche gli esempi di economia circolare già attivi: “la lettura restrittiva del Consiglio di Stato ha trovato una malaugurata conferma nello ‘sblocca cantieri’ e si stanno mettendo in discussione anche le autorizzazioni in essere, ipotizzando una revisione delle stesse in coerenza con le disposizioni introdotte”, sottolinea Gabusi. “Ma che non tutto possa essere riciclato è un concetto abbastanza intuitivo, perché ci sono dei limiti fisici evidenti: non tutte le materie sono riciclabili”. Quindi “bisogna avere degli impianti di smaltimento finale, tra cui le discariche”. La polemica anti impianti secondo il Consorzio Astra, è frutto di una dubbia “ambiguità”.

“Il nostro Paese guarda troppo poco avanti, pianifica poco, monitora ancora meno. Sembriamo sempre un po’ impreparati al divenire, e invece, dovremmo applicare il concetto di prossimità e circolarità. Ci sono possibilità economiche a disposizione ora che devono essere sfruttate a beneficio del futuro, non trovarsi adeguatamente preparati sarebbe un peccato per il mondo intero” conclude Gabusi.

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