Servono stoccaggi definitivi per l’amianto: la proposta del consorzio ASTRA
Per eliminare l’amianto velocemente in Italia servono discariche con una capacità di oltre 30 milioni di tonnellate.
Non chiamiamole “discariche” ma “Siti di stoccaggio definitivi” definizione più appropriata e meno impattante. Infatti, in questi siti l’amianto non viene sversato, pressato e compattato come nelle normali discariche ma viene posato bancale su bancale, accatastato con cura e coperto tutte le sere, diventando una sorta di “magazzino sotterraneo”.
La realizzazione di questi siti in Italia permetterebbe un risparmio di oltre 2 miliardi di euro sui costi di smaltimento eternit, attualmente portato all’estero, oltre ad una enorme riduzione di CO₂ liberato nell’aria dai mezzi di trasporto che attraversano l’Italia per andare in Germania.
Se ogni Regione disponesse di siti di stoccaggio definitivi con una capacità di almeno 1 milione di ton. per Regione si registrerebbe un abbattimento del prezzo di smaltimento di oltre il 30% rispetto ai prezzi di mercato attualmente applicati grazie alla realizzazione della “filiera corta del rifiuto”.
I siti di stoccaggio, inoltre, possono essere utilizzati per fornire agli utenti le informazioni utili alla dismissione del rifiuto killer, dando vita al cosiddetto “sportello amianto” al servizio di privati ed aziende.
Il Consorzio Astra ha avviato un progetto di “ stoccaggio definitivo dell’amianto “ nel Comune di Russi, in provincia di Ravenna da realizzarsi in un’area adiacente alla vecchia discarica abbandonata di RSU, ad oggi non ancora bonificata e impermeabilizzata.
Il progetto prevede miglioramenti ambientali sia per il Comune che per i cittadini, nonché benefici economici sul territorio.
Il progetto consiste in:
- Bonifica o messa in sicurezza della ex discarica a costo zero per il Comune (ottenendo un risparmio di spesa di circa 2ml. di €);
- Rimozione gratuita dell’eternit dai tetti dei fabbricati civili di Russi con l’obiettivo di farne il primo comune d’Italia a impatto zero amianto;
- Riqualificazione del sito da zona degradata a parco pubblico;
- Assunzione di n. 6 persone qualificate per la realizzazione e gestione del progetto;
- Riduzione generale dei costi di smaltimento per le aziende della provincia di Ravenna; (circa il 30%) derivante dalla realizzazione della filiera corta del rifiuto.
Questo progetto, presentato a cittadini e ad autorità locali, ha ottenuto l’approvazione delle più importanti Associazioni ambientaliste locali (WWF e Lega Ambiente), di Medici oncologi che lottano nel quotidiano contro il “mesotelioma” nonché di Giuslavoristi.
L’iter autorizzativo del progetto messo a punto dal consorzio Astra, è attualmente bloccato per la sola volontà degli attuali amministratori locali, impegnati a promuovere la loro campagna elettorale alle prossime elezioni amministrative, piuttosto che dedicarsi alla bonifica della discarica di RSU ed alla salute della collettività che ne consegue.
Tanto è dovuto per una corretta informazione.